Banca Tercas, un bilancio prudente (-9,3 mln di euro) che guarda con fiducia verso il futuro

TERAMO – La chiusura in passivo del bilancio 2011 della Banca Tercas, che ha chiuso con un -9,3 milioni di euro, non impensierisce il direttore generale Dario Pilla pronto a lanciare con ottimismo, nel corso di una conferenza stampa, il piano industriale 2012-2014 e il riavvicinamento dell’istituto al territorio. Il saldo negativo in bilancio, approvato dal Cda della banca, è frutto infatti dell’acquisizione di Caripe ma anche da una politica di rigore che ha portato a una svalutazione prudenziale attuata dall’istituto di credito per evitare contraccolpi. Grandi aspettative, in attesa della stabilizzazione dei mercati, ripone invece il direttore Pilla nel nuovo Piano industriale che mira a decentrare i poteri sul territorio e a dare più forza alle filiali nella concessione dei crediti e nell’elasticità dei tassi. E’ questa la strada che l’istituto intende percorrere per raffreddare i costi, rilanciare i servizi e i nuovi impieghi verso il territorio. Un riequilibrio, quello degli attivi, che passa anche per impieghi meno sbilanciati verso i gruppi e più orientati alle piccole e medie imprese locali, quelle vocate al turismo e all’agricoltura, insomma all’ossatura dell’economia teramana. Attenzione ha posto inoltre il direttore generale al profilo di liquidità dell’istituto ma anche alla valorizzazione delle persone: “Non prevediamo azioni strutturali forti sul fronte occupazionale – ha detto Pilla – piuttosto siamo pronti a valutare, se necessario, un ricambio generazionale, che non si traduce in tagli, ma in un forte orientamento al futuro”. Per il primo anno sono già stati definiti gli obiettivi e di redditività con attese di ritorno all’utile nella misura di 14,3 milioni di euro. Prevista infine una richiesta di rafforzamento patrimoniale agli azionisti di Banca Tercas attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale fino a 60 milioni, ripagato a medio termine attraverso il recupero di valore sostenibile del gruppo e da una remunerativa politica dei dividendi. Confermato infine, per il direttore Pilla, l’obiettivo di autonomia della banca.